Over tourism: la strategia di Copenaghen

Le persone che viaggiano hanno voglia di entrare in contatto con la realtà locale che visitano. Questo, oltre a essere un trend in forte crescita (nel mondo) è anche un modo per incentivare un turismo consapevole, anche se di massa. Ed è proprio su questo concetto che si è basato il progetto di ospitalità ‘CopenPay’ di Copenaghen, in Danimarca; una città che ha puntato tutto sulla sostenibilità.

Dal turismo di massa al turismo di collaborazione

Chi parla di over tourism in termini dispregiativi potrebbe, oggi, osservare l’esempio danese di Copenaghen, che non ha rinunciato al turismo di massa in arrivo in città, ma lo ha valorizzato, incentivando la massa alla collaborazione. La sostanza è questa. Ma vediamo nel dettaglio come funziona e su cosa si basa.
Se sostenibilità è la parola chiave per garantire gli equilibri tra residenti e visitatori, collaborazione è l’interpretazione plastica dell’obiettivo da raggiungere per mantenere quegli equilibri.

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La strategia per contrastare l’over tourism: ‘CopenPay’ 

CopenPay è un programma di incentivi che ha lo scopo di indurre (e accompagnare) i turisti a comportarsi in modo eco-sostenibile (a basso impatto, dunque) in cambio di esperienze culturali e/o culinarie, oppure spostamenti in città e visite a musei gratis. 

I turisti, cioè, sono premiati se scelgono la bicicletta per girare in città anziché in auto, oppure se camminano 5mila passi conquistano una tazzina di caffè, o ancora, ottengono un giro in kayak gratuito se aiutano a raccogliere i rifiuti al porto. Il bersaglio da centrare in ogni caso, è la scelta ecologica del visitatore che gli consente di avere accesso a esperienze locali gratuite o scontate, così come ingressi alle principali attrazioni della città, o un boccale di birra artigianale. 

La strategia è chiara: i turisti – 3 milioni circa l’anno – sono i benvenuti perché rappresentano una fonte economica importante per la città e si cerca di coinvolgerli nella vita dei locals, con attività esperienziali che li pongono a contatto diretto con la realtà locale. 

Come funziona ‘CopenPay’ 

Già durante l’estate 2024 l’iniziativa sperimentale danese aveva fatto il giro del mondo come strategia per contrastare l’over tourism. L’ente turistico ufficiale – il Wonderful Copenaghen – aveva sperimentato un programma pilota di 4 settimane premiando i visitatori con attitudini ecologiche durante il soggiorno, come per esempio utilizzare la bici (visto che le piste ciclabili sono presenti e organizzate), oppure mediante il volontariato in una fattoria urbana, nella raccolta di rifiuti nei canali o nella scelta di cibi vegetali. 

La prova consisteva in uno scatto fotografico o in una ricevuta e il premio era un viaggio gratis sui mezzi, l’ingresso a un museo o la degustazione gratis di birra presso un brand locale che genera birre artigianali dal riciclo di eccedenze alimentari (all’interno del birrificio Carlsberg). Insomma, una netta correlazione tra iniziativa, premio, genius loci e valori alla base della vita quotidiana dei danesi. In questo ciclo di valorizzazione non manca l’alimentazione e il consumo di cibi a chilometro zero, di stagione e pilastro della cultura gastronomica della città. 

La strategia dell’ente turistico pare abbia funzionato: solo il noleggio delle bici è cresciuto del 29% rispetto all’anno precedente, giusto per citare un dato misurabile. Con residenti maggiormente coinvolti – un aspetto da non trascurare – che in primis sono gli ambasciatori del territorio e sottoscrivono l’adesione al programma tramite convenzione. Infine, un risvolto senza dubbio interessante, è la promozione di territori interni e meno conosciuti. 

Fonte https://www.visitcopenhagen.com/copenpay-attractions

Il futuro (sostenibile) del turismo 

Paese che vai, usanza che trovi. 

La cultura danese – modello di riferimento a livello globale – è senza dubbio tra le più sostenibili al mondo: qui, giusto per citarne una, la desalinizzazione dell’acqua del mare consente l’alimentazione degli impianti di condizionamento dell’aria. Copenaghen aderisce al concetto di valorizzazione/premialità anziché a quello più comune di restrizione/sanzione, ma non è la prima città ad adoperarsi in tal senso. Già nel 2020, le isole Hawaii hanno lanciato un programma di ‘restituzione’ a tutela dell’ambiente, di rispetto delle comunità locali e di condivisione. 

Il turismo di massa può essere una spinta motivazionale per i territori, in primis per un miglioramento delle condizioni di vita (che altrimenti non spronerebbe), e poi per le opportunità infinite che può offrire, di coinvolgimento e visione comune, appunto. 

Fonte https://www.visitcopenhagen.com/copenpay-attractions
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