Sembra una storia uscita da un libro di fiabe dal sapore antico, di quelle con farfalle e animaletti dagli occhi grandi, casette nel bosco disegnate con fate e gnomi.
Casté, un piccolo e antico borgo ligure, è incastonato a 370 metri sul livello del mare tra i boschi, appunto, tra il Parco nazionale delle Cinque terre, nel comune di Riccò del Golfo di La Spezia, e le Alpi Apuane. Un territorio in linea d’aria prossimo ai luoghi turistici presi d’assalto nei periodi estivi (e a rischio over tourism), ma impegnativo da raggiungere.
Da Castè, tanto per rendere l’idea, si raggiunge Corniglia (un comune delle Cinque Terre), circumnavigando una montagna: occorrono circa 2 ore in bici percorrendo circa 19 chilometri, e un’oretta in auto percorrendo circa 32 chilometri. Per ‘scendere a Spezia’ in auto si impiega quasi mezz’ora. L’accessibilità, dunque, è uno dei motivi che nel tempo – a partire dagli anni Sessanta – ha svuotato il borgo in favore delle comodità di valle, lasciando a Casté solo 6 abitanti residenti negli anni Duemila.

L’accessibilità di Casté, da criticità a opportunità
Nell’epoca contemporanea, tuttavia, non sempre tutto ciò che è comodo è sinonimo di benessere. Ne è conferma il fatto che crescono i viaggiatori di motivazione mordendo quote ai turisti di massa; cresce, dunque, il numero di persone alla ricerca di natura, aria respirabile, immersione nel verde, silenzio, passeggiate in quota nella tranquillità, cibi a chilometro zero, antiche tradizioni locali, relazioni autentiche con i residenti, e talvolta, disconnessione.
L’iper-tecnologia oggi consente di incontrarci in call da una parte all’altra del mondo, parlando lingue diverse, mediati da uno schermo e da applicazioni in grado di tradurci in tempo reale; ma al tempo stesso, ci ha catturati in una realtà ibrida, talvolta innescando ansie da prestazioni e/o burnout. In tal senso, il desiderio di disconnessione – anche dalle relazioni sociali frenetiche – continua a fornire un buon motivo per allontanarsi da luoghi popolati per immergersi in territori più silenziosi e tranquilli.

“Ai tempi del lavoro in tv – racconta ai nostri microfoni Serenella Messina, che in televisione ha curato programmi come Matricole e Meteore – la frenesia quotidiana di Milano mi ha portato a cercare luoghi meno affollati. È stato così, che ho trovato Casté e me ne sono letteralmente innamorata. Mi sono innamorata dei luoghi e delle persone.
Io e mio marito abbiamo incontrato Marco: lui e sua moglie avevano scelto di restare qui, così come altre 4 persone. Marco – prosegue nel racconto Serenella – è un imprenditore, e aveva deciso di investire sul suo territorio ristrutturando gli immobili di proprietà con soldi privati con l’idea di ripopolarlo”.
È il 2010 e a Serenella e a suo marito artista, brillano gli occhi.
“Ai tempi del lavoro in tv – racconta ai nostri microfoni Serenella Messina, che in televisione ha curato programmi come Matricole e Meteore – la frenesia quotidiana di Milano mi ha portato a cercare luoghi meno affollati. È stato così, che ho trovato Casté e me ne sono letteralmente innamorata. Mi sono innamorata dei luoghi e delle persone.

Io e mio marito abbiamo incontrato Marco: lui e sua moglie avevano scelto di restare qui, così come altre 4 persone. Marco – prosegue nel racconto Serenella – è un imprenditore, e aveva deciso di investire sul suo territorio ristrutturando gli immobili di proprietà con soldi privati con l’idea di ripopolarlo”.
È il 2010 e a Serenella e a suo marito artista, brillano gli occhi.
La rinascita di Casté: da 6 residenti a 65 posti letto
Il lavoro di Marco si concentra, inizialmente, sul recupero degli immobili e sulla valorizzazione degli stessi, e poi sull’opera di convincimento sugli ex residenti a replicare l’esperienza.
La creatività di Serenella e di suo marito contribuiscono, intanto, ad arricchire la vivacità culturale del territorio e nasce una rassegna estiva in grado di attrarre viaggiatori e turisti di prossimità. Anno dopo anno, l’evento cresce e contribuisce ad attirare altri visitatori; Serenella e suo marito, nel frattempo, nel 2013 lasciano Milano per trasferirsi qui stabilmente.
Come loro, altre persone: oggi a Casté vivono stabilmente 25 abitanti. Di pari passo cresce anche l’ospitalità del borgo, con una locanda e un residence, per un totale attuale di 65 posti letto.
Casté e il turismo sostenibile
“La rinascita di Casté – spiega Serenella Messina, presidente dell’associazione ‘Castévive, fondata nel 2014 – è stata possibile grazie all’amore della sua gente per i luoghi e al senso di appartenenza, oltre che allo scenario naturale e naturalistico che circonda il borgo. Qui la vita è più lenta rispetto alla città, più silenziosa, più salutare.
È un borgo medievale in cui si respira atmosfera di comunità, vicinanza, calore e aria familiare. Si punta su un turismo sostenibile che apprezzi queste caratteristiche. Il lavoro di promozione e sensibilizzazione dell’associazione Castévive sta producendo una collaborazione con altri borghi della zona (circa 26) e la condivisione della rassegna al fine di offrire un’alternativa sostenibile alle Cinque Terre.
L’obiettivo – sottolinea – è quello di mantenere un equilibrio duraturo tra flusso turistico e popolazione locale”. “Non dimentichiamo – aggiunge Serenella – che il territorio è tutelato e siamo sensibili all’armonia tra luogo e presenza umana”. Slow living, insomma.
“L’incontro con Vivere di Turismo – conclude – ci offre la possibilità di approfondire gli strumenti per accrescere la nostra cultura e migliorare”.
Cittadini ospitali e ospitalità familiare
Quella esercitata dalla popolazione locale di Casté è sicuramente un’accoglienza familiare. La sera, spesso può accadere di condividere un evento pizza in piazza, così come un bicchiere di vino sotto le stelle, nella spontaneità che i gesti producono guardandosi negli occhi e nell’autenticità delle relazioni. Qualcosa che oggi i viaggiatori cercano, prima ancora di una camera ultra lusso.
Chi ha valutato di aprire la propria casa per dedicarsi all’ospitalità extralberghiera, nel 2025, può sperimentare format di accoglienza e scegliere a quale ospite dedicarsi.

